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Lo stile cristiano del servizio

XXIX Domenica anno B

Mc 10,35-45

La pericope di cui fa parte il Vangelo di questa Domenica inizia con il terzo
annuncio della Passione-Morte-Resurrezione di Gesù. Il nostro testo chiarifica
che seguire il Signore Gesù è vivere, come ha fatto lui, il servizio e il dono
della vita.

Come sempre siamo di fronte ad una incomprensione di tutti i discepoli che
sono preoccupati, come Giacomo e Giovanni, di sedere in posti di onore. Gesù
risponde che l’occupazione del discepolo non deve essere in quale posto
sedere, ma di “bere” il suo calice e di condividere il suo “battesimo”. In altre
parole la preoccupazione dei discepoli deve essere quella di seguire nel dono
della vita Gesù, non di altro.

Dare la vita, ci dice il Vangelo di oggi, è vivere il servizio dei fratelli e sorelle,
lontani dalle logiche di potere mondane o dai riflettori del successo effimero.
Quella del servizio per un cristiano è una dimensione che abbraccia tutta la sua
esistenza, non solo frammenti del suo agire. Servire è un modo di esistere,
uno stile che nasce dal profondo di sé. Non è possibile vivere nella comunità
cristiana alcuni spazi come servizio e alcuni come ricerca di sé, lo stile di
servizio è un modo di essere prima che di fare! Eppure dobbiamo confessare
che nelle nostre comunità sovente gli spazi di servizio diventano poco a poco
luogo di potere come fossero cittadelle intoccabili, sempre minacciate e da
difendere ad ogni costo.

E’ da sottolineare che Gesù parlando dell’autorità mondana rivolto ai cristiani
dice “tra voi non è così”. Non si tratta di una espressione esortativa (non sia
così), ma di un imperativo, come a dire “se agite come i dominatori di questo
mondo, allora non siete comunità cristiana”. Se nella comunità e nella chiesa
si insinuano logiche di potere, allora essa non è più comunità dei discepoli del
Signore, è qualcos’altro che nulla ha a che fare con lui!

Ancora possiamo notare che il vero servizio, come lo ha vissuto Gesù, non
raggiunge soltanto i bisogni, ma accoglie la persona. Purtroppo persino
l’organizzazione della chiesa può essere efficiente per quanto riguarda i
bisogni ma trascurare le persone. Le “moltitudini” che incontrava Gesù e per le
quali ha speso tempo ed energia, fino a donare la vita, non erano masse
anonime e non erano nemmeno semplici bisogni da affrontare, erano persone,
erano volti, erano storie, da incontrare, da accogliere e da guarire. Servire,
allora consiste, in concreto, nel vivere sentendosi responsabili degli altri.
Quando un tuo fratello è in difficoltà, di qualsiasi difficoltà si tratti, non puoi
fare finta di nulla. Ciò che gli è successo riguarda anche te!!!


21/10/2018 - steog88

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